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TORNARE A ESSERE FIGLI DI GAIA: LA CIVILTA’ DELLA DEA

Il pianeta è un essere vivente. La materia di cui è composto è animata. L’insieme è un organismo dinamico, complesso, è la Terra che i greci chiamavano Gaia e che gli Indios del sud America chiamano Pachamama. Nel corso della storia del Pianeta, le piante hanno creato il suolo. Le piante ed il suolo formano un solo organismo.
L’agricoltura è stata inventata da popoli non espansionistici, organizzate in società stabili e pacifiche. Saranno state necessarie centinaia di anni per sviluppare semi di cereali della dimensione rappresentata nei bassorilievi neolitici della Mesopotamia, antichi di 8000anni. Per arrivare a questo risultato, partendo da piccoli semi di graminacee selvatiche, è stato necessario selezionare i semi anno dopo anno. Questo compito è stato svolto dalla donna preistorica, in un ambito di organizzazione sociale di culture matrilineari non aggressive. La pazienza, la perseveranza e la fertilità: queste le loro prerogative.
Grazie alle ricerche dell’archeologa Marija Gimbutas, si è cominciato a capire quando e come le invasioni di popoli guerrieri abbiano distrutto queste culture pacifiche e quale sia stato il punto di partenza dell’agricoltura di sfruttamento che ha soppiantato quella pratica come attività di creazione sociale e sacrale.
Paradossalmente è grazie all’agricoltura, invenzione dei popoli in cui il principio femminile era sacralizzato, che le culture guerriere, nemiche dei valori femminili, hanno potuto condurre le loro grandi campagne storiche di espansione per instaurare “monoculture sociali”: oggi siamo testimoni delle ultime conquiste e del prezzo ecologico e spirituale di tale successo!
L’imperativo economico del rendimento è l’altare di questa “religione” suicida dove il Futuro è sacrificato al presente.
Da quando è stata inventata, la pratica di muovere il terreno prima di seminare è diventata sinonimo di agricoltura e principale responsabile della perdita dei suoli e della scomparsa degli ecosistemi.
Oggi, una delle attività più nocive per il Pianeta è l’agricoltura. L’agricoltura attuale è interessata a produrre reddito più che cibo. Il disboscamento eccessivo, gli allevamenti estensivi in zone fragili, l’irrigazione in regione a forte evaporazione provocano una rapida salinizzazione dei terreni. L’utilizzo di pesanti macchine che arano sempre più in profondità provoca la mancanza di materia organica nel suolo, la distribuzione dell’humus, l’inquinamento delle falde acquifere. L’utilizzo di tonnellate e tonnellate di concimi chimici, diserbanti, pesticidi, erbicidi e funghicidi fa si che ci troviamo adesso ad un punto critico: i terreni muoiono, non solo nel cosiddetto Terzo Mondo ma anche negli altri stati.
Il concetto di Natura-Matrigna proviene da una cultura “patriarcale” molto recente, con un economia che non ha mostrato capacità di durata nel tempo. Per le culture di tutti i tempi, comprese quelle non ancora eliminate con il genocidio, che credono nell’interrelazione con tutto il vivente, la Natura è una realtà integrata nel loro quotidiano, nel rispetto del principio femminile, secondo cui la diversità non è da dominare, da conquistare, da uniformare ma , al contrario, un elemento stimolante e simbiotico. Ci viene insegnato a credere che la guerra è “ una caratteristica umana”, nonostante la guerra sia un’attività che non è stata “inventata” da tutte le culture.
L’ipnotismo culturale ci fa credere che la guerra sia la nostra sorte, ma fisiologicamente ciò di cui abbiamo bisogno – la nostra natura profonda- è Pace, Amore, Solidarietà.
Il peggior reato contro l’umanità è quello di aver cercato di negare la nostra vera vera storia, quella iscritta nella nostra memoria genetica e che nessuna repressione, nessuna inquisizione, potrà portarci via.
I “sognatori utopisti” non sono altro che persone con una forte memoria genetica, persone che vogliono vivere- qui e ora- quello che la nostra specie ha vissuto fino dal passato: pace e amore, paix et amour, peace and love.
L’umanità è capace di vivere in culture pacifiche e in armonia ecologica sostenibile. Non possiamo ritornare ad un passato che non esiste più, ma possiamo costruire un futuro dove il rispetto della vita si attua attraverso la nostra integrazione sinergico-ecologico.
Riconnettiamoci con la nostra storia pacifica e creativa!

Scritto da Valentina Colarusso

Fonte bibliografica : Marija Gimbutas … “La civiltà della dea” vol.1

Emilia Hazelip “Agricoltura sinergica. Le origini, l’esperienza, la pratica”.